Letture fondamentali
Qual è il punto? Dilaniato dalla tradizione giudeo-cristiana, l’Occidente, giunto ad una buona postazione per godersi il proprio tramonto, sente più che mai l’impellente bisogno di confronto con quella che è stata la propria radice nascosta, o in alcuni passaggi estirpata: la Grecia Antica.
Parole da cancellare
Ci sono parole che, dischiuse dalle labbra del mio interlocutore, mi fanno percepire un brivido lungo la schiena, più una violenta graffiata che un brivido. A quel punto sono costretto a indirizzare il mio prossimo su un lessico più consono al mio sensibile udito.
Basterebbe far fuori tutta l'etica giudaico-cristiana, per esempio, o la metafisica come distrazione di massa, ma ecco alcune parole davvero spiacevoli:
Consolazione, conforto, speranza, salvezza, perdono, disperazione, sacrificio, famiglia, sociale, domestico, amore, lavoro, debito, teologia, dio, morale, etica, ovvio, felicità, religione, aspettativa, ''io voglio'', dovere, senso comune, responsabilità, redenzione, solidarietà, peccato, compromesso, colpa, tradizione, umiltà, pianto, debolezza, rimorso, libertà, conformismo, aiuto, supplica, verità, carità, pietà, altruismo, tolleranza, riconoscenza, senso, scopo, dipendenza, umanità, fede, compassione, povertà, omologazione, consumo, ansia, depressione. Stato, assistenza. Entusiasmo.
- agghiastru
Quando a governare sono i peggiori, eletti dai peggiori cittadini, la democrazia si realizza in un capolavoro assoluto. Ed è talmente potente da affermare, in ogni ambito, la Mediocrità di Stato a cui, avidamente tutti concorrono. Come avvoltoi, governanti e cittadini, brandiscono un filamento di grasso o quel che resta della carcassa. E senza vergogna, questi capetti, blaterano di Etica, Morale, sputacchiando dalle loro maleodoranti bocche avanzi di cibo, di tartaro, merda e catarro, proprio addosso ai loro cari elettori, e questi se ne saziano pure. Per prendere le distanze da questa miseria non ti resterebbe che diventare tu stesso un capolavoro da contrapporvi e non, reiterare lo squallore di una vita comune, quotidiana, domestica, addomesticata e consolatoria, domenicale. Ma non è così vero? tu voti, deleghi, ti senti libero, sei sazio, stai proprio bene in fondo. È il miglior mondo possibile, vero? Ebbene, caro cittadino della domenica, sentitamente: SUCA!
- agghiastru
Per essere chiari...
...non è che io ho letto Schopenhauer, Cioran, Stirner, Nietzsche, Camus, Silesius, leggo sempre tutto ciò, ogni istante della mia giornata, così come tu leggi costantemente le tue puttanate su whatsapp.
Amore finito
Se non ti è chiaro il concetto di negazione della volontà di vivere tra di noi non puoi esserci nulla.
A V V E R T E N Z E
In questo sito sono presenti degli scritti e riflessioni che potrebbero urtare la tua sensibilità. Potresti sentirti offeso tu e i tuoi cari. Potresti sentirti mal giudicato per le tue scelte di vita oppure emarginato per le tue idee. Magari sei arrivato in questo sito per mezzo dell’attrazione della mia musica, ma devi sapere che qui,
P R E M E S S A
Questo sito dovrebbe essere uno spazio in cui raccontare degli eventi musicali ma, poiché ritengo la musica inefficace a descrivere la mia personale ricerca, penso sia per me più naturale esprimermi a parole. Neanche con le immagini, superflue e abbondanti altrove.
Atti di depravata disperazione
Ogni atto di volontà: musica, teatro, arte, poesia, non è che un grido di disperazione verso l'esterno. Il fuori da sé, dalla propria percezione soggettiva. Un grido verso colui che, condividendolo, non fa che consolare il tuo insostenibile peso esistenziale.
Dimenticanza
Sto lavorando per essere indifferente a me stesso, figurati a tutto il resto.
Consolazione
L'atto consolatorio è la cosa che mai e poi mai ha senso di essere nella mia mediocre esistenza. E mai e poi mai rivolgerei tale nefandezza ai miei cari o a chi mi segue per le mie rappresentazioni artistiche. L'unica cosa che mi occorre è la consapevolezza di non poter conoscere il senso dell'essere, consolarmi o ricevere consolazione a cosa porterebbe? A quali benefici? Quello che so è che non posso controllare nulla. Niente è in mio potere neanche ciò che penso.
Potresti approfondire andando a pagina 475 dei Parerga e paralipomena di Arthur Schopenhauer - Adelphi oppure su youporn.com